La liquidità aziendale e l'importanza della previdenza

La liquidità aziendale e l’importanza della previdenza

L’importanza della liquidità aziendale: come evitare la crisi

Cos’è la liquidità aziendale e cosa significa mancanza di liquidità

La liquidità aziendale viene definita come la capacità di affrontare gli impegni finanziari già presi entro le relative scadenze facendo affidamento sui mezzi liquidi, ovvero contanti, a disposizione dell’azienda.

É necessaria una prima distinzione tra indice di liquidità immediata e indice di liquidità totale; nel primo caso il risultato è il rapporto tra le attività disponibili e i debiti a breve termine, nel secondo caso, all’interno del rapporto, alle prime attività si aggiungono anche quelle realizzabili.

Esistono dei problemi correlati con la mancanza di liquidità che si traducono principalmente nell’incapacità, di un’impresa o di una persona fisica, di portare a compimento i propri obblighi finanziari.

Maggiori informazioni sulla crisi di liquidità aziendale sono presenti sul sito https://giuseppedidomenico.com/; vedremo in seguito come riconoscere i problemi di liquidità, come affrontarli ed evitarli e quali sono le migliori pratiche per aziende in crisi di liquidità.

Come controllare la liquidità aziendale e le cause della mancanza

Per un’azienda evitare una crisi di liquidità è fondamentale; tra gli accorgimenti che bisogna prendere c’è sicuramente quello di tenere sotto controllo i due indici sopra citati perché danno contezza della situazione economica-finanziaria e possono concedere una visione del business futuro.

Gli strumenti utilizzati e il supporto dei consulenti sono fondamentali per il controllo finanziario; la liquidità aziendale, anche conosciuta come cash flow, è fondamentale per il benessere dell’attività e va monitorata costantemente, anche giornalmente, tenendo sotto controllo i flussi in entrata e in uscita.

Uno dei sintomi più comuni della mancanza di liquidità è il salto della scadenza di pagamento: l’impossibilità di pagare un fornitore significa che il capitale operativo è venuto meno e le risorse che sostengono l’azienda, delle vere e proprie fondamenta, stanno cedendo.

Per ovviare alla crisi di liquidità aziendale è possibile focalizzarsi su alcune attività da implementare prima che la loro mancanza diventi la causa principale del problema.

Ai primi posti troviamo la pianificazione; risparmiare denaro nei momenti appropriati è fondamentale per evitare una mancanza di liquidi in momenti di difficoltà: un’attenta pianificazione finanziaria va fatta anche quando, al contrario, il fatturato cresce velocemente per gli investimenti fatti ma non si ha un ritorno del denaro nel breve termine.

Il ritardo dei pagamenti da parte dei clienti è altrettanto importante e in egual misura, il problema di liquidità può essere correlato con l’assenza di soldi dalle vendite già effettuate soprattutto se, il prezzo di vendita, è frutto di una cattiva analisi del costo.

Tra le altre cause possono esserci un calo improvviso del lavoro, prezzi di acquisto in aumento senza che ci sia un controllo e il sovra-indebitamento.

Le soluzioni alla crisi di liquidità aziendale

Il problema di liquidità e la relativa crisi possono però trovare soluzione; esistono dei metodi, più o meno veloci, per aumentare il cash flow.

Per prima cosa è importante cercare finanziamenti a lungo termine ricorrendo al credito bancario: si tratta dello strumento più immediato ma, al fine di ottenere quanto richiesto, è opportuno un piano che programmi l’utilizzo della liquidità concessa.

Successivamente bisogna cercare di riscuotere tutte le fatture non pagate dando ai clienti la possibilità di pagamento degli arretrati tramite diversi metodi e, contestualmente, cercare di concordare con i fornitori condizioni dilazionate di pagamento ristabilendo un corretto ciclo di cassa.

É possibile inoltre fare richieste di sospensione dei pagamenti all’Agenzia delle Entrate e richiedere la moratoria su mutui e prestiti in essere.

In ultimo è possibile affidarsi alla liquidazione dei beni in disuso o non più funzionali all’attività produttiva, cedere il lavoro già preso in commessa ad un fornitore o ad un concorrente mantenendo solo una parte del guadagno e, per ultimo ma di fondamentale importanza, intervenire sulla struttura dei costi per migliorare il profitto, ristabilire la parità tra fatturato e liquidità ed evitare una nuova crisi.

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